Venticinque novembre al nido un progetto di sensibilizzazione contro la violenza di genere fisica e simbolica su donne e bambine/i

Autori

  • Elisabetta Martinelli Prefeitura de Bologna
  • Maurizia Querciagrossa Nido d’infanzia San Donato

DOI:

https://doi.org/10.5007/1980-4512.2018v20n37p235

Abstract

Perché parlare di violenza di genere in un nido d’infanzia? I genitori delle bambine/i che frequentano il nido sono interlocutori importanti, con cui confrontarsi sui temi educativi. Il progetto si rivolge a donne e uomini che a vario titolo frequentano il nido per sensibilizzarli su un fenomeno che non va relegato al silenzio. Occorre dare voce a chi non ne ha per aiutare a vedere possibilità di evoluzione. E’ importante dare alle famiglie di bambini/e piccoli/e, occasioni per riflettere su questi temi. Perché e’ fin dalla prima infanzia che si trasmettono e si radicano stereotipi di genere ed e’ al nido e nelle scuole che occorre far crescere una cultura di valorizzazione delle differenze. A partire da queste convinzioni i nidi d’infanzia San Donato e Viganò del Comune di Bologna, in occasione del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, promuovono da anni iniziative di sensibilizzazione. Ogni 25 novembre le famiglie sono invitate a trascorrere la giornata al nido insieme alle bambine/i. Durante l’accoglienza viene distribuito materiale informativo della “Casa delle donne per non subire violenza” ed allestito uno spazio con poesie sul tema. Nella mattinata viene proposta una performance, creata dalle educatrici, a cui segue un momento laboratoriale che coinvolge bambini/e e genitori. La performance, carica di elementi simbolici, offre suggestioni legate al tema della giornata, caratterizzata da una forte condivisione di pensieri ed emozioni.


Biografie autore

Elisabetta Martinelli, Prefeitura de Bologna

Graduada em Pedagogia. Educadora de creche da prefeitura de Bologna.

Maurizia Querciagrossa, Nido d’infanzia San Donato

Graduada em Pedagogia. Educadora de creche da prefeitura de Bologna.

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Pubblicato

2018-05-21